Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera da parte del dott. Cesare Tajana
Gent.mo Blog Castelmola 2012,
approfitto di questo vostro riuscitissimo strumento, nel quale, per l’occasione, spero di essere ospite, per potere esternare alcuni concetti e chiarire altri fatti.
Sono stato molto combattuto sull’opportunità di intervenire o meno, ma ho ritenuto doveroso farlo, non tanto per difendere la mia persona, cosa che farò in altre sedi, quanto per amore della verità.
Grazie ai tanti di Castelmola che ancora oggi mi onorano della loro amicizia, sono venuto a conoscenza di uno scritto che da qualche giorno gira per Castelmola e che racconta di presunte “verità” supportate da “documenti cartacei ufficiali” (non citati) e che reca la firma del sig. Nino D’Allura già Presidente dell’ASC, ricordato per aver guidato la santa alleanza che ha portato alla chiusura dell’Azienda e alla perdita di “solo” due posti di lavoro!
Innanzitutto, il redattore, chiama questo scritto “informativa”, termine più spesso usato nei rapporti stilati dalla polizia a favore dell’autorità giudiziaria, e la cosa mi sembra quanto mai poco opportuna, quantomeno nella mia forma mentis e nei miei modi di agire; mi sembra più un termine da usare in quelle vicende che riguardano il “si dice”, “sembra che” ecc. sembra quasi si voglia preludere ad una “retata” o si vogliano dire cose inconfutabili!
Dallo scritto emerge che il Sig.D’Allura, per quanto da lui stesso asserito, è persona retta ed integerrima, e lo è al punto da dire che egli stesso non è “l’unico o maggiore responsabile di questo epilogo” e cioè della chiusura dell’Azienda. D’Allura ritiene, quale Presidente, di avere giocato un ruolo non determinante e che la perdita di due posti di lavoro è stata la conseguenza della revoca dei servizi (come se lui non fosse d'accordo!). Continua chiamando in causa l’Amministrazione comunale ed il consiglio di amministrazione, tutti i Consiglieri e gli assessori con in testa il sindaco, D’Allura non ricorda nessuno contrario, parlando di “informativa” sembra una chiamata in correità.
D’Allura continua, ma per il momento voglio fermarmi a fare qualche valutazione e lo faccio con un paragone con me stesso: quando io prendo una decisione o compio un’azione, lo faccio in piena scienza e coscienza e degli eventuali sbagli mi assumo tutte le responsabilità come ho sempre fatto, forte del fatto che ho sempre agito, io si, in piena buona fede alla luce del sole. Io non ho mai cercato di diluire le mie azioni nella “confusione” del momento, nelle “cattive frequentazioni”, è un po’ come quando un gruppo di ragazzini, pur essendo formato da singoli ragazzi per bene, si riuniscono e compiono una qualche azione non proprio per bene, in quel caso il ragazzino cerca di addossare la colpa al gruppo, per poi dire che la colpa non è di nessuno.
A scanso di equivoci voglio subito precisare che, per quanto mi riguarda la storia di ASC (che non rinnego) E’ DEL TUTTO CONCLUSA E NON E’ PIU’ RIPETIBILE, e per quello che ne so, la stessa cosa vale per il Movimento Castelmola 2012, chi continua a parlarne, vuole farlo in maniera strumentale forse per nascondere ben altre verità. Perchè D'Allura non si lamenta del fatto che l'ASC non è stata chiusa ed è ancora in liquidazione? Ebbene si cari Castelmolesi, l'ASC, dopo 4 anni non è stata ancora chiusa!
A ben rileggere le carte in mio possesso (ne ho tante) devo ricordare al sig. D’Allura, che un membro del Consiglio di Amministrazione che risponde al nome di Cundari Antonino, non ha mai voluto condividere azioni punitive che vedevano: come mandanti amministratori e Sindaco, e come “mero strumento” il Consiglio di Amministrazione (vedi brogliaccio del C.d.A. del 22/11/2007); Nino (mi permetto di chiamarlo cosi perché mi onora della sua amicizia che io ricambio con enorme stima personale ed umana) non si è prestato a questo gioco dimettendosi, e ciò nonostante lui, come il sig. D’Allura ed il sig. Starrantino, abbia avuto modo di leggere le stesse carte, gli stessi atti, e gli stessi documenti, e da questi, non ha mai ravvisato tutto il fango che invece hanno sempre voluto vedere quelli che, in maniera miope, hanno confuso il sottoscritto con il proprietario del vapore. E dunque, come nel caso di Nino, l’essere in un gruppo, non giustifica l’operato dei singoli e non mi si venga a dire che anche Nino Cundari non è persona per bene, Nino non ha voluto assumersi la responsabilità di mandare a casa due persone, tre con il sottoscritto, non se l’è sentita di infangare un professionista, senza alcuna prova,che ha avuto colpa di gestire un azienda al meglio delle risorse disponibili e per volontà politica di un’amministrazione “sconfitta” e dunque da castigare.
Poi il sig. D’Allura entra in fatti tecnici, forse supportato da qualche luminare o forse dalla sua personale esperienza imprenditoriale, per affermare, con alcune domande, come l’ASC sia stato un errore sin dalla sua costituzione; nel merito ricordo che le domande del caso andrebbero fatte a chi ha approvato la costituzione dell’ASC con la delibera di Consiglio Comunale n.43 del 25/10/2001 e tra questi Alibrandi Giuseppe, Cundari Eugenio, Russo Giorgio; dovrebbe chiedere anche in proposito alla delibera di Consiglio Comunale n.41 “rinnovo dell’incarico al direttore generale” ed in particolare al Presidente Massimiliano Pizzolo che testualmente ebbe a dire “Il Presidente si complimenta con l’operato che ha svolto il Direttore dell’Azienda … anche se lavora con risorse esigue … si è operato bene e bisogna migliorare nella certezza che il Direttore generale metterà il proprio impegno …”, sulla stessa scia il consigliere Cundari Eugenio. A differenza di tutte queste persone, molte oggi a lui “vicine”, il sig. D’Allura ritiene il sottoscritto un incapace In questa sede non intendo controbattere se non sul fatto che ognuno di noi ha una sua storia personale, io sono un dottore commercialista, un revisore dei conti e, dati alla mano, ho creato sviluppo e posti di lavoro, ho fatto crescere imprese e realtà e su questi fatti sono pronto a confrontarmi quando vuole anche con una semplice lettura di un curriculum, di contro, lo ammetto, non so affettare salumi né distinguo una mela Golden da una mela Imperatore.
A proposito della delibera di Consiglio Comunale n.41 con cui veniva rinnovato l’incarico del Direttore Generale, in un intervento, il Consigliere D’Agostino, “…dà lettura della delibera dell’ASC per il compenso che dovrà passare da 21.000 a 30.000…” e sa il sig. D’Allura cosa ha approvato quel Consiglio Comunale? Ha approvato la deliberazione dell’ASC con la quale il sottoscritto veniva prorogato per altri 4 anni con un compenso di 30mila €uro annui.
Su una cosa però D’Allura ha ragione e cioè che il sottoscritto ha responsabilità nel non avere pagato parte dei contributi, la responsabilità risiede nell’ avere preferito pagare prima gli stipendi, nell’avere consapevolmente scelto di dare la giusta possibilità di apparecchiare una tavola a quanti hanno prestato un opera lavorativa di cui, tra l’altro, ha beneficiato anche il sig. D’Allura. La colpa è quella di avere sollecitato l’Amministrazione Biondo prima e Cundari poi, a pagare tutte le somme dovute ad ASC, senza avere mai veramente messo in pratica le minacce di adire le vie legali per il recupero dei crediti vantati nei confronti del Comune. Parlo di crediti come ad es. i 33.mila €uro dovuti ad ASC per “Le vie del Medioevo” e che probabilmente sono serviti a pagare il compenso al liquidatore dell’ASC o non so a cosa, parlo di €.20mila spesi da ASC per ristrutturare il Maniero, parlo di €.9.796,05 per il servizio di motopala svolto nelle campagne (qualcuno si ricorderà come erano e come oggi sono), parlo di €.5.475,27 per la gestione del servizio TARSU, parlo di 70.000,00 per avere gestito l’ICI ordinaria (agio del 2,5% contro l’agio superiore oggi pagato alla SERIT), parlo di oltre €.265.000,00 per avere scovato evasori parziali e totali ed avere consentito al Comune di inserire nel proprio bilancio e nelle proprie casse oltre 1.117.000,00 (unmilionecentodiciassettemila €uro); parlo di un servizio di gestione nettezza urbana che costava 66.000,00 €uro l’anno (5.500,00 al mese con tre dipendenti) e che oggi costa il triplo ed è inefficiente, con un ATO in liquidazione i cui debiti andranno divisi tra tutti i comuni soci ivi inclusa Castelmola.
Questi si che sono dati oggettivi, sono numeri, date, documenti e scritti sui quali sfido il Sig. D’Allura, magari coadiuvato da qualcuno, in un pubblico dibattito, ricondandogli però che il sottoscritto NON HA MAI LICENZIATO NESSUNO e dico MAI, badi invece a chi, tra i suoi amici politici, ha promesso alla stessa persona a cui allude, mari e monti mai mantenuti.
Nella consapevolezza di essere stato già “lungo”, mi si consenta un ultima considerazione: le critiche mosse a chi riveste cariche politiche, devono essere accettate e devono essere messe in conto, a costoro è lecito dare dell’incompetente e lei, quale presidente nominato dal sindaco, ricopriva una carica politica; ma chi come me è un tecnico e come tale lavora, a chi fa della propria professionalità il mezzo per mantenere la propria famiglia, non è consentita alcuna offesa gratuita;lei si è voluto concedere questo lusso, forse perché ritiene di detenere la verità assoluta e perché, forse per fatti caratteriali o genetici, trova godimento nel confondere la politica con il lavoro, forse lei crede di trovarsi in quel “gruppetto di ragazzini” di cui parlavamo prima. Io sono stufo di quanti con un venticello, insinuano veleni e sospetti, mi auguro che anche gli abitanti di Castelmola siano stanchi di questa sottocultura dell’insinuazione. Se lo crede si assuma in pieno le sue responsabilità da uomo e dica che sono un ladro, ma lo deve dire, altrimenti non sussurri pettegolezzi da paesano, venga allo scoperto e urli le sue presunte verità, allora si che avrà anche il mio rispetto
Vede tra me e lei chi sono enormi differenze, ma se scende sul campo politico o peggio su quello tecnico, bhe tra noi due non c’è storia, viviamo esperienze e storie completamente antitetiche, se lei è contento dei suoi 42 anni di vita io sono orgoglioso dei miei 48 e non ho nulla di cui vergognarmi, posso andare a testa alta e dire che mi chiamo
Cesare Tajana.