E' notizia di qualche giorno fa che dal 1° Gennaio 2011 entrerà in vigore la riforma che rivoluzionerà il sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia.
Da quanto si apprende, le ATO s.p.a., società che gestiscono il servizio rifiuti e di cui Castelmola fa parte dal 2008, verranno poste in liquidazione per far posto alle SRR (società per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti) che saranno in tutto 10. Ma la vera notizia è che i comuni che fanno parte delle ATO in liquidazione, dovranno pagare circa UN MILARDO DI EURO.
La circolare dell'assessorato prevede dunque che, a partire dal primo bilancio, i liquidatori dovranno accertare la reale consistenza dei crediti e dei debiti delle società e dei consorzi d'ambito, comprese le eventuali perdite o disavanzi relativi ai rapporti tra le autorità e gli Enti locali che, in quanto soci, sono tenuti a pagare i propri debiti contratti con gli Ato e a concorrere alla copertura delle perdite.
Ecco dunque che un'altra tegola PREVISTA si abbatterà sulle casse del Comune; diciamo prevista in quanto alcuni avevano, sin dal 2008, preannunziato quanto oggi si stà concretizzando.
Ma facciomo un passo indietro e precisamente alla fine del 2007, quando, con una precisa scelta politica dell'amministrazione Cundari, si revocò con delibera di Giunta Municipale, il servizio di raccolta rifiuti che ai tempi espletava l'ASC (per 66.000 €uro annui) affidandolo all'ATO 4 S.p.a di Messina.
La scelta comportò un immediato incremento dei costi e un abbassamento dello standard qualitativo dei servizi resi documentabile dagli articoli di giornale dei tempi.
La scelta più che politica, fù umorale, si preferì buttare via il bambino con l'acqua sporca, al posto di cambiare gli organi dell'ASC, si preferì chiuderla sol perchè l'obiettivo dell'attuale amministrazione, era quello di cancellare tutto quello che era stato fatto dall'amministrazione Biondo ..... tagliatori di teste.
I risultati nefasti non sono tardati e oggi il Comune di Castelmola, e dunque i suoi cittadini, sono chiamati a "ripianare" i debiti contratti dall'ATO con un ingente danno PREVISTO.
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